Castello di Cly
Il castello apparteneva ai Challant-Cly (in origine il ramo di Cly era unito a quello di Chatillon). Era la sede giurisdizionale di un vastissimo feudo che comprendeva le parrocchie di: Verrayes, Diémoz, Saint-Denis, Chambave, Antey, Torgnon e tutta la Valtornenche. Si attribuisce la prima costruzione del castello, sulla fede del De Tillier, a Bonifacio di Cly, che fu nel 1331 condannato a perdere il feudo a causa dei delitti commessi (lui morto, i figli ne furono reintegrati nel 1337). [...] Pietro di Cly, figlio di Bonifacio, non fu meno ribaldo del padre. Già nel 1358 il balivo di Aosta dovette occuparsi delle sue malefatte.
Nel 1351 egli chiuse la porta in faccia ai commissari del conte di Savoia venuti per la “redditio castrorum” e si rifiutò di comparire in giudizio. Se la cavò poi con un ammenda di 1400 fiorini per i delitti commessi (furti, rapine e violenze sulle pubbliche strade, porto abusivo d'arma, sequestro di persona, guerra privata ad altri feudatari). Egli non volle mettere la testa a partito e fu giudicato in contumacia per aver ucciso due uomini sulla strada pubblica facendoli annegare nel Buthier. Fu condannato. Il castello fu assediato e infine espugnato. Finì che nel 1384 il feroce Pietro si accordò col conte di Savoia che in cambio del castello, che gli era stato tolto non con pieno diritto, gli concesse il feudo di Chatel-Saint-Denis (cant: Friburgo, Svizzera) e la somma di ben 14.000 fiorini d'oro.
Tratto da A. Zanotto, Castelli Valdostani, 1975