Nelle vicinanze
Castello di Cly
Il castello apparteneva ai Challant-Cly (in origine il ramo di Cly era unito a quello di Chatillon). Era la sede giurisdizionale di un vastissimo feudo che comprendeva le parrocchie di: Verrayes, Diémoz, Saint-Denis, Chambave, Antey, Torgnon e tutta la Valtornenche. Si attribuisce la prima costruzione del castello, sulla fede del De Tillier, a Bonifacio di Cly, che fu nel 1331 condannato a perdere il feudo a causa dei delitti commessi (lui morto, i figli ne furono reintegrati nel 1337). [...] Pietro di Cly, figlio di Bonifacio, non fu meno ribaldo del padre. Già nel 1358 il balivo di Aosta dovette occuparsi delle sue malefatte.
Casa Saluard
Sorge al centro del villaggio di Marseiller. È un complesso di varie costruzioni, delle quali gli elementi antichi sono rappresentati principalmente dall'ingresso principale sul lato ovest, sormontato dallo stemma sabaudo (vari stipiti di porte e finestre in pietra lavorata, con date 1562 e 1642 che documentano successive trasformazioni) e da quello che fu il salone di rappresentanza, sul lato est. Quest'ultimo conserva ancora resti di affreschi della metà del sec. XV, in stile gotico popolare, raffiguranti personaggi della Cavalleria alternati a stemmi nobiliari. Tutto il complesso monumentale è fortemente degradato. Addirittura fatiscente è il lato occidentale. Gli affreschi non sono visibili che in primavera, quando l'ex salone trasformato in fienile è vuoto di fieno.
Eremi ed Eremiti Valdostani
Il promontorio di St. Evance è uno dei migliori punti panoramici della media Valle d'Aosta alla portata di un camminatore anche mediocre, perchè da Torgnon, ora allacciato al fondo valle dalla nuova carrozzabile, dista poco più di un'ora e mezza di facile e comoda mulattiera. Salire da Torgnon in un chiaro mattino è una passeggiata incantevole; la strada, in piano per un buon tratto, dai casolari di Maisonnettes inizia a salire con dolce pendenza in mezzo ad un fitto bosco di larici fino alla cappelletta di St. Pantaléon, sullo spartiacque fra la valle grande e quella del Marmore.
Canali di irrigazione (ru)
Splendido era un tempo in Valle d'Aosta lo sviluppo dei canali d'irrigazione indicati col termine di (ru). Risalendo la Valtournenche si vedono, per esempio, in alto sui due lati della valle, degli archi che si direbbero appiccicati alla parete quasi verticale sulla montagna. Sono i resti di due acquedotti abbandonati detti, con espressione felicissima, (ru des pan perdu). Questi arditi lavori non sono punto opera romana, come vorrebbe il popolino, ma medioevale. La valle a quell'epoca era assai più popolata di adesso: chiusa nella cerchia dei suoi monti, non potendo importare come ora le derrate occorrenti al suo consumo, risolse in questo modo il problema di aumentare le superfici coltivate.
Riserva naturale lago di Lozon
Stagno in avanzato stato di interramento, collocato su un terrazzo glaciale, nel cuore di una regione arida. Il lago ospita una ricca popolazione zooplanctonica, con oltre trenta specie segnalate, numerosi invertebrati quali larve di libellule e efemerotteri, anfibi quali il rospo comune e la rana rossa. Nella riserva sono presenti quindici diverse associazioni vegetali e quasi un centinaio di specie palustri, di cui alcune molto rare o uniche in Valle d’Aosta, quali la Drosera rotundifolia e l’Utricularia minor.
Arboretum "Abbé P.L.Vescoz"
Questo arboreto, il più antico della Regione nel suo genere, fu realizzato fra il 1905 e il 1908 dal Canonico Vescoz, illustre religioso, letterato, scienziato e geologo nato a Verrayes, in un costone arido e povero denominato Pointys (1050 m. s.l.m.) ed acquistato dallo stesso con enormi sacrifici economici.
Si tratta del primo esperimento di rimboschimento effettuato in Valle d’Aosta con specie esotiche, su una superficie di oltre 12 ettari.